Normativa Italiana
Costituzione Italiana:
- Art. 2 - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
- Art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Legge 20 giugno 1952, n.645 – Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione c.d. Legge Scelba
Legge 9 ottobre 1967, n. 962 - Prevenzione e repressione del delitto di genocidio
Legge 13 ottobre 1975, n. 654 – Ratifica ed esecuzione della Convenzione Internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, firmata a New York il 7 marzo 1966.
La Legge 16 giugno 2016, n. 115 ha introdotto delle modifiche all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, aggiungendo il comma 3-bis in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale. (16G00124) (GU Serie Generale n.149 del 28- 06-2016). Il provvedimento è entrato in vigore in data dal 13.7.2016.
Legge 15 dicembre 1999, n. 482 - “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” Art.18bis -introdotto dalla Legge 23 febbraio 2001, nr. 38 – stabilisce che le disposizioni di cui all’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni, ed al decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, si applicano anche ai fini di prevenzione e di repressione dei fenomeni di intolleranza e di violenza nei confronti degli appartenenti alle minoranze linguistiche.
Decreto Legge 26 aprile 1993, n. 122, coordinato con la legge di conversione 25 giugno 1993, n. 205, recante: “Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa”. c.d. Legge Mancino
Decreto Legislativo 9 luglio 2003, n 215 - Attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica
Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 - “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione della straniero” e successive modifiche
Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 - “Regolamento recante norme di attuazione del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione della straniero”
Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 251 - Attuazione della direttiva 2004/83/CE recante norme minime sull'attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica del rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonchè norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta
Legge Merlin 20 febbraio 1958, n.75 - Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui
Legge 3 agosto 1998, n. 269 - Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù
Legge 228/2003 - Misure contro la tratta di persone
Legge 11 marzo 2002, n. 46 - Ratifica ed esecuzione dei protocolli opzionali alla convenzione dei diritti del fanciullo, concernenti rispettivamente la vendita dei bambini, la prostituzione dei bambini e la pornografia rappresentante bambini ed il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati, fatti a New York il 6 settembre 2000
Legge 16 marzo 2006, n. 146 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione e dei Protocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, adottati dall'Assemblea generale il 15 novembre 2000 ed il 31 maggio 2001
Legge 6 febbraio 2006, n. 38 - Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet
Legge 2 luglio 2010, n. 108 - Ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani del 2005 (Convezione di Varsavia)
Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 24 - Attuazione della direttiva 2011/36/UE, relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime, che sostituisce la decisione quadro 2002/629/GAI
Codice Penale:
- Art. 600 - punisce con la reclusione da otto a venti anni, chiunque riduca una persona in schiavitù, o in una condizione analoga alla schiavitù.
- Art. 601 - definisce, punendolo con la reclusione da otto a venti anni, il delitto di tratta di persone, ritenendolo applicabile sia quando ne risultino vittima soggetti già ridotti in schiavitù o in servitù, sia quando esso riguardi soggetti che vengono trafficati allo scopo di essere ridotti in tali situazioni.
- Art. 602 - prevede e disciplina la fattispecie di acquisto e alienazione di schiavi. La norma ha carattere residuale poiché disciplina le ipotesi che non sono già ricadenti nella fattispecie di tratta di persone (art. 601).
Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198 - Codice delle pari opportunità tra uomo e donna
Legislazione e politiche di genere
Legge 8 novembre 2000, n. 328 - Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali
Legge 20 maggio 2016, n. 76 - Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze
Decreto Legislativo 19 gennaio 2017, n. 5 - Adeguamento delle disposizioni dell'ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni, nonché' modificazioni ed integrazioni normative per la regolamentazione delle unioni civili, ai sensi dell'articolo 1, comma 28, lettere a) e c), della legge 20 maggio 2016, n. 76
Decreto Legislativo 19 gennaio 2017, n. 6 - Modificazioni ed integrazioni normative in materia penale per il necessario coordinamento con la disciplina delle unioni civili, ai sensi dell’articolo 1, comma 28, lettera c), della legge 20 maggio 2016, n. 76
Decreto Legislativo 19 gennaio 2017, n. 7 - Modifiche e riordino delle norme di diritto internazionale privato per la regolamentazione delle unioni civili, ai sensi dell’articolo 1, comma 28, lettera b), della legge 20 maggio 2016, n. 76
Legge 5 febbraio 1992, n.104 - riferimento legislativo per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate
Legge 1 marzo 2006, n. 67 - Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni
Legge 3 marzo 2009, n. 18 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 (sottoscritta dall'Italia il 30 marzo 2007) e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità
Legge 24 febbraio 2006, n. 85 - Modifiche al Codice Penale in materia di reati di opinione
Sentenze Corte Costituzionale n.n. 306/2008, 11/2009, 187/2010, 329/2011 e 40/2013 ed ordinanza n. 285/2009 - sentenze ed ordinanza riferite all'accesso degli stranieri alle prestazioni di assistenza sociale previste dalla legislazione nazionale vigente e dalle quali gli stranieri regolarmente soggiornanti, ma privi della carta di soggiorno o permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti, ne erano stati esclusi per effetto dell’art. 80 c. 19 della legge n. 88/2000.
Legge n. 300 del 20 maggio 1970 (Statuto dei Lavoratori) - predispone una prima forma di prevenzione della discriminazione, laddove vieta al datore di lavoro “…ai fini dell’assunzione, come nel corso del svolgimento del rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale del lavoratore”. Da vedere anche le successive modifiche.
Decreto Legislativo 9 luglio 2003, n. 216 – Attuazione della direttiva 2000/78/CE riguardante la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro
Legge 6 agosto 2013, n. 97 (Legge delegazione europea 2013) – Recepimento della direttiva 2011/98/UE riguardante la previsione per i lavoratori di Paesi terzi la parità di trattamento con i cittadini nazionali
Normativa Internazionale ed Europea
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata e proclamata il 10 dicembre 1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
Convenzione di New York 1966 sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale firmata in data 7 marzo 1966
Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (CEDU) firmata a Roma il 4 novembre 1950 entrata in vigore il 3 settembre 1953, per l’Italia il 10 ottobre 1955
Protocollo Addizionale n.12 alla CEDU adottato in data 4/11/2000 ed entrato in vigore il 1/4/2005
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea approvata il 14 novembre 2000. All'art. 21 vieta “qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”
La Carta dei diritti fondamentali dell’UE, detta anche Carta di Nizza, è stata proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza e una seconda volta, in una versione adattata, il 12 dicembre 2007 a Strasburgo. Con l’entrata in vigore del “Trattato di Lisbona” (firmato il 13 dicembre 2007, entrato in vigore il 1 dicembre 2009), la Carta di Nizza ha il medesimo valore giuridico dei trattati, ai sensi dell’art.6 del Trattato sull'UE, e si pone dunque come pienamente vincolante per le istituzioni europee gli Stati membri, allo stesso livello di trattati e protocolli ad essi allegati.
Direttiva 2000/43/CE del Consiglio dell’Unione Europea del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica
Direttiva n. 2004/83/CE del Consiglio dell’Unione europea del 29 aprile 2004 - recante norme minime sull'attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta
Direttiva 2011/36/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 05 aprile 2011 - concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, e che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/629/GAI
Direttiva 2000/78/CE del Consiglio dell’Unione europea 27 novembre 2000 - che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro
Direttiva 2011/98/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011 - prevede per i lavoratori di Paesi terzi la parità di trattamento con i cittadini nazionali, tra l’altro, nelle seguenti aree (capo III art. 12):
a) Condizioni di lavoro, tra cui retribuzione e licenziamento, inclusa salute e sicurezza sul luogo di lavoro;
b) Istruzione e formazione professionale;
c) Riconoscimento dei diplomi e qualifiche professionali;
d) Agevolazioni fiscali;
e) Sicurezza sociale, così come definita nel Regolamento (CE) n. 883/2004, estendendo la parità di trattamento attualmente prevista dal Regolamento (UE) n. 1231/2010 (già regolamento CE n. 859/2003) a favore dei cittadini di Paesi terzi che si sono mossi da un Paese UE all'altro, anche a quelli che arrivano direttamente da un Paese terzo;
f) accesso ai beni e servizi offerti al pubblico, incluso l’accesso all'abitazione
Risoluzione del Parlamento Europeo del 18 Gennaio 2006 sull'omofobia in europa - Il Parlamento Europeo, con questa Risoluzione, tenendo presenti gli obblighi internazionali ed europei in materia di diritti umani e considerando che l’omofobia può essere definita come “una paura ed un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al razzismo” che si manifesta nella sfera pubblica e privata in forme diverse, invita gli Stati membri a condannare ogni forma di discriminazione fondata sull'orientamento sessuale
Risoluzione del Parlamento Europeo del 24 Maggio 2012 sulla lotta all'omofobia in Europa - Questa Risoluzione del Parlamento Europeo pone l’attenzione su quanto è accaduto in alcuni Paesi europei, quali la Russia, l’Ucraina, la Moldova, la Lituania, la Lettonia e l’Ungheria, in cui sono state introdotte leggi o presentate proposte di leggi che impediscono la libertà di espressione sui temi dell’omosessualità e vietano azioni, riunioni e manifestazioni da parte delle associazioni LGBT
Risoluzione del Parlamento Europeo del 4 Febbraio 2014 sulla tabella di marcia dell'UE contro l'omofobia e la tabella di marcia legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere - La Risoluzione invita la Commissione Europea, gli Stati membri e le Agenzie competenti ad istituire uno strumento programmatico globale dell’Unione Europea per la tutela dei diritti fondamentali delle persone LGBT attraverso la definizione di una tabella di marcia (road map) pluriennale. La Risoluzione illustra i temi e gli obiettivi che tale tabella di marcia dovrebbe includere